La messa online di un sito web può costare tanta fatica e tanto tempo (e anche parecchi soldi, se ci si rivolge ad un professionista), ma non deve essere vista come la fine di un lavoro, bensì come un punto di partenza. Una volta pubblicato, infatti, il sito deve essere seguito, analizzato, migliorato, in modo da raggiungere il maggior numero di persone ed offrire all’utente la migliore esperienza possibile. L’analisi del sito web svolge quindi un ruolo fondamentale: chi la sottovaluta commette un enorme errore. È importante conoscere come analizzare le proprie pagine web, capire quali sono le più cliccate, conoscere il numero dei visitatori unici e capire come si comportano.
L’importanza dell’analisi del sito web: la SEO
L’analisi di un sito web abbraccia svariati aspetti. Nel mondo dell’internet i numeri sono davvero importanti, però per essere capiti devono anche essere interpretati nel modo giusto. Per un’azienda (ma lo stesso si può dire per un professionista o un blogger) la possibilità di essere raggiunta dal maggior numero di persone tramite il suo sito web e la Rete è un fattore determinante. Però sarebbe un gravissimo errore limitarsi a conoscere il numero delle visite al sito: non si tratta di una questione di quantità (comunque importante), ma di qualità! Le statistiche che si riescono a recuperare tramite l’analisi di un sito web possono dare interessanti indicazioni su come intervenire sulle pagine, su dove migliorare e su come adeguarsi al meglio alle esigenze ed ai comportamenti dei visitatori.
Prima di andare a vedere i numeri, l’analisi dovrebbe partire dallo studio dell’ottimizzazione del sito, ovvero la sua capacità di posizionarsi nelle posizioni più alte quando un utente esegue una ricerca. Questo posizionamento è influenzato da vari fattori, che possono essere interni o esterni al sito. Si può partire dalla scelta delle parole chiave, magari dando un’occhiata a quelle utilizzate anche dalla concorrenza. Sempre per quanto riguarda la SEO on-site per il posizionamento di Siti web Su Google è opportuno verificare l’ottimizzazione dei contenuti, dei meta tag e dei link; i contenuti devono essere originali e, come si suol dire, scritti in ottica SEO, ma in modo naturale, senza forzature.
Bisogna anche controllare la velocità di caricamento del sito, che può incidere parecchio sul posizionamento e sul comportamento degli utenti: al giorno d’oggi chi naviga non ha più voglia di aspettare, quindi i siti che non si caricano praticamente all’istante vengono abbandonati subito. Per quanto riguarda l’attività di ottimizzazione fuori dal sito, è importante controllare i backlink, ovvero i link esterni che rimandano al sito; i backlink dovrebbero essere di qualità, quindi anche da questo punto di vista sarebbe opportuno creare una strategia adeguata. Poi c’è da verificare l’effetto dei canali social, che negli ultimi anni sono diventati un fattore a dir poco fondamentale.
Ottenere i dati su visitatori unici e sessioni con gli strumenti di web analytics
L’analisi del sito web prosegue con la verifica degli effetti delle proprie strategie di marketing e degli interventi fatti in ottica di ottimizzazione. Si entra nel campo della web analytics: esistono tantissimi strumenti che permettono di fare questo tipo di indagine; alcuni sono gratuiti, altri sono incredibilmente completi e professionali, ma il più famoso è senza dubbio Google Analytics. La piattaforma messa a disposizione dal più importante motore di ricerca consente di raccogliere un insieme di dati ed informazioni davvero importanti:
- Numero di visite o sessioni; esprime il numero delle visite al sito; una sessione si considera conclusa se l’utente non effettua alcuna operazione per mezz’ora;
- Numero dei visitatori; è diverso dal dato precedente perché ogni utente può fare più di una visita; questo numero invece esprime la quantità di visitatori unici;
- Numero delle visualizzazioni di pagine; è il dato che esprime il numero complessivo delle pagine visualizzate;
- Visualizzazioni per pagina; è il numero delle volte in cui una pagina viene visitata;
- Tasso di rimbalzo; è un dato da monitorare con estrema attenzione, perché esprime il numero delle volte che gli utenti hanno abbandonato il sito dopo la visualizzazione di un’unica pagina;
- Numero di pagine per visita; collegato al dato precedente, indica quante pagine in media visita un utente durante una sessione;
- Durata media della visita; esprime la durata media delle visite degli utenti sul sito in un determinato periodo di tempo;
- Eventi; queste sono le azioni che gli utenti compiono sui contenuti del sito;
- Conversioni; il dato forse più importante, perché esprime il numero delle attività degli utenti che rappresentano un obiettivo per il proprietario del sito (l’acquisto di un prodotto, la richiesta di un preventivo, l’invio di un messaggio tramite il form di contatto…)
Analisi del sito web: come ottener informazioni sul comportamento degli utenti
Conoscere il numero dei visitatori è importante, ma lo è altrettanto anche riuscire a capire quali sono i canali che hanno generato questo traffico: gli strumenti di analisi permettono di vedere quanti dei visitatori arrivano al sito tramite una ricerca su Google (Organic search), quanti invece hanno digitato direttamente l’indirizzo del sito (Direct), quanti sono giunti al sito tramite i social network (Social), quanti hanno raggiunto le pagine tramite il link presente su un sito diverso (Referral) e quanti ancora ci sono arrivati tramite i link presenti sulle email inviate nelle proprie campagne di marketing (Email).
Approfondendo l’analisi del sito web è possibile scoprire anche il dispositivo utilizzato dagli utenti per visitare le pagine in questione (mobile, desktop o tablet) e addirittura il browser che hanno usato. Con Google Analytics è possibile scoprire tutti questi dati, ma esistono anche altri prodotti che permettono di scoprire ulteriori aspetti del traffico sul sito; ci sono infatti degli strumenti che permettono di studiare meglio il comportamento degli utenti, mostrando ad esempio la heatmap, ovvero le zone delle pagine con cui gli utenti interagiscono di più, o il percorso compiuto dal visitatore durante la sua sessione. Queste informazioni permettono di individuare i contenuti che funzionano di più o di meno e di capire come mai un utente abbandona la pagina o interrompe la procedura di acquisto.
Tool per l’analisi di un sito web
Al di là della piattaforma di Big G, gli strumenti di analisi del sito web più conosciuti sono:
- SEMrush, tool completo che permette di fare un’analisi profonda del sito; si può effettuare una prova gratuita con dieci operazioni al giorno, ma per sfruttare appieno le potenzialità della piattaforma bisogna pagare;
- SEOzoom, altro ottimo strumento professionale e completo a pagamento che po’ essere utilizzato gratuitamente per un ristretto numero di ricerche quotidiane;
- Similar Web, molto simile a Google Analytics, semplice da usare; basta inserire l’url del sito per visualizzare le statistiche;
- Quantcast, altro strumento sulla linea del tool di Big G; permette di approfondire la conoscenza del proprio target, ovvero i dati demografici, gli interessi ed altre informazioni sugli utenti;
- Visitors Detective, uno degli strumenti più semplici da utilizzare; basta inserire l’indirizzo del sito da analizzare per vedere i dati sui visitatori giornalieri, sulla loro provenienza geografica, sui link in entrata e sui social network.
Ecco come imparare ad utilizzare Google Analytics sfruttando dei corsi gratuiti online, per avere pienamente controllo del tuo sito web.