Aprire un sito e-commerce senza partita IVA: è possibile?

Aprire un sito e commerce senza partita IVA
Aggiornato il 3 Aprile 2024

Sito e Commerce senza partita iva:

Vuoi approcciarti al vasto mondo delle vendite online? Hai svariate domande circa l’eventualità di aprire o meno una partita IVA? Non è sempre facile, sul web, riuscire a trovare delle risposte immediate e trasparenti sul da farsi. Capita, inoltre, di imbattersi in pareri discordanti che depistano e sviliscono qualsiasi tipo di slancio verso questo mondo.

Se cerchi delle informazioni accurate pere chiarire i tuoi dubbi una volta per tutte, sei capitato nel posto giusto. In questo articolo riuscirai a racimolare le istruzioni più esaustive sulle casistiche più diffuse in questo caso vediamo se è davvero possibile aprire un sito eCommerce senza partita iva in Italia. . Pronto ad addentrarti nell’argomento?

È possibile aprirsi un e-commerce senza partita IVA?

La prima domanda, rapida e istintiva, è proprio fondata sulla possibilità di aprirsi un e-commerce senza partita IVA. Per chiarire rapidamente le cose, è il caso che tu sappia che non si può fare. La ragione, in realtà, è anche molto semplice. A livello concettuale, infatti, l’azione stessa dell’apertura di un sito internet preposto alla vendita è obbligatoriamente legato – per definizione – all’apertura di una partita IVA.

Questo perché, a prescindere dai guadagni che se ne ricavano, aprire un e-commerce e gestirlo, ha la stessa valenza di un negozio fisico. Inoltre, non rientra in quella che viene definita “attività occasionale”.

Partiamo dal presupposto che con la definizione di e-commerce ci si riferisce ad un qualsivoglia sito che viene utilizzato come vetrina per gestire un’attività di vendita, anche se si tratta di una semplice pagina web contenente solo le informazioni e i dettagli necessari a descrivere un prodotto.

Secondo la legge italiana, puoi vendere senza partita IVA solo nel caso in cui si tratti di attività occasionale, appunto, che non sia quindi continuativa e abbia un guadagno che non superi i 5000 euro all’anno.

Sì, è possibile vendere online senza partita IVA se hai un’attività di vendita che svolgi occasionalmente. La maggior parte delle piccole imprese fa parte della cosiddetta attività occasionale: questo significa che l’attività deve essere svolta “in modo saltuario e saltuariamente”.

Al contrario, quando si parla di e-commerce, è impensabile parlare di sporadicità, poiché si parla di un tipo di lavoro a tempo pieno, risultato di investimenti talvolta importanti e curato a 360°. Per questa ragione, siccome si tratta di un’attività effettiva, non è possibile aprire un sito eCommerce senza partita iva quindi è obbligatorio aprire la partita IVA e iscriversi alla camera di commercio, con il codice seguente: ATECO 47.91.10.

Se esiste una regolarità nella vendita, sei a tutti gli effetti un venditore professionale e, come tale, legato all’apertura della partita IVA, anche se lo fai sul web. Infatti, una volta inaugurato l’ecommerce, dovrai indicare – all’interno del sito web – il numero di partita IVA e renderlo visibile.

Di conseguenza, per i motivi sopracitati, se pensi di aprire un e-commerce, completo di tutte le funzioni di cui dovrebbe disporre, non potrai mai prescindere dalla partita IVA. Puoi farlo solo ed esclusivamente da privato o, com’è stato ribadito, in caso di vendita definita occasionale e non continuativa.

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La vendita occasionale è esente da partita IVA

Ora che è stato chiarito che aprire un e-commerce senza partita IVA sia, per legge, impossibile, affrontiamo nel dettaglio i casi in cui puoi muoverti ugualmente.

Nella fattispecie, cosa si intende per vendita occasionale e, quindi, esente da partita IVA? In primis, quando il sito che possiedi non è utilizzato per descrivere prodotti in vendita, fornire spiegazioni al cliente e includere un servizio di spedizione. Inoltre, non meno importante, va chiarito ancora che debba essere un’attività che non superi la soglia dei 5000 euro annui.

Solo ed esclusivamente in questo caso, se soddisfi tutti i requisiti atti a definire un’attività occasionale, potrai eludere la partita IVA.

All’atto pratico, cosa definisce occasionale una vendita? Quando decidi di vendere un oggetto che ti appartiene, in quella occasione specifica, su un sito come ebay o subito.it. Tutte le altre casistiche, diverse da questa descritta, rappresentano un tipo di vendita non occasionale che include tutti gli obblighi che sono stati considerati.

Nonostante tutto, anche qualora rientrassi nella definizione di venditore occasionale, non sarai esente da alcune norme da rispettare; sarà opportuno, infatti, rilasciare una ricevuta al tuo acquirente, nella quale dovrai riportare:

  • Le tue generalità e quelle dell’acquirente;
  • Dettagli del prodotto venduto;
  • Firma del venditore, con data e luogo;
  • Marca da bollo nel caso in cui la ricevuta superasse i 77,47 euro.

Viene definita vendita occasionale anche, e soprattutto, la venditadi oggetti artigianali realizzati a mano e poi venduti sulle apposite piattaforme.

Vendere online senza partita IVA sui marketplace

Nonostante sia stato definito impossibile gestire un e-commerce senza partita IVA, e appurato che tu possa farlo soltanto in maniera sporadica per non incorrere in determinati obblighi, sappi che esiste un altro modo attraverso cui potrai vendere i tuoi prodotti sul web. Di cosa si tratta?

Ci sono dei servizi, online, che possono essere sfruttati per permetterti di vendere occasionalmente e si chiamano marketplace.

L’aspetto positivo della vendita attraverso i marketplace, si palesa grazie alla velocità insita nell’operazione stessa. Inoltre, l’altro vantaggio è dato dalla non necessità di dichiarare gli introiti.In breve, se decidi di dedicarti alla vendita occasionale sul web, scegliere i marketplace come tramite per riuscirci può essere la scelta ideale.

Appoggiarsi ad un marketplace non richiede l’apertura obbligatoria di una partita IVA, funziona – a tutti gli effetti – come se vendessi da privato.

A questo punto, ti chiederai se puoi ambire ad una buona dose di visibilità nei marketplace ai quali ti rivolgerai per vendere i tuoi oggetti. In realtà ti sarà garantita una visibilità importante e talvolta superiore anche in confronto ad eventuali social o blog.

Allora, considerati tutti questi pro, esiste un rovescio della medaglia? L’unica postilla è relativa al pagamento di una commissione per ogni transazione che va in porto. Non si tratta certamente di una spesa eccessiva, ma si parla di una percentuale che gravita attorno al 3,5% rispetto all’intero importo per ogni singolo prodotto messo in vendita.

Che tipo di oggetti è possibile vendere tramite marketplace? Solitamente si punta sull’usato, lavori fatti a mano o articoli per i quali sia già stata saldata l’Iva.

Prima di avviare qualsiasi tipo di attività online, però, assicurati di essere nel giusto e di seguire al meglio le regole. Nel caso in cui avanzassi ancora dei dubbi, circa la tipologia di attività alla quale dedicarti, non dimenticare che l’aiuto di un esperto del settore potrebbe rivelarsi prezioso.

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Carlo Alberto Bello

Ciao a tutti! Sono Carlo Alberto Bello, consulente SEO con una passione per il mondo digitale fin dal 2012. Sono il fondatore di MISTERSITO.COM, una risorsa dedicata ad aiutare aziende e professionisti a realizzare, posizionare e ottimizzare i loro siti web su Google, con un focus particolare sulle piattaforme WordPress.

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